Pensare la scena
Tre giornate di lavoro intensivo con César Brie. Un’occasione preziosa per incontrare ed esplorare i grandi temi alla base della poetica e dello stare in scena del maestro argentino, che da sempre ha a cuore la formazione dell’attore-poeta.“Cerco di far riflettere attraverso esercizi, sugli elementi che formano la scena. Insegno a stare in scena in modo sereno, calmo. A osservare e dialogare con gli altri. A raccontare, trovare le proprie parole o parole in prestito in cui ci si riconosce.Credo che soprattutto valga la pena motivare i giovani a fare il proprio teatro. A riflettere sugli elementi che compongono il teatro: l’attore, lo spazio, gli oggetti, la drammaturgia e unirli in un pensiero coerente e personale. Non cerco di insegnare qualcosa di nuovo ma qualcosa che spesso si trascura all’inizio di ogni percorso. Chiedo di ripartire da un altro luogo. Non dalle tecniche imparate ma dalle persone che, con quelle tecniche e nuove sicurezze, si trovano su uno spazio scenico inteso come una soglia: un passaggio tra il personale e l’universale, tra l’intimo e il plurale, tra la finzione e l’onestà. La scena è un luogo dove bisogna rifarsi, ogni volta, tutte le domande”.
A chi è rivolto:Nelle Classi sono benvenuti tutti quelli che hanno attitudine o interesse verso il lavoro fisico. Non è richiesta nessuna tecnica in particolare. Soltanto la disponibilità a mettersi in discussione e a collaborare con gli altri. Il teatro non è concorrenza, ma solidarietà.
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César Brie nasce a Buenos Aires, Argentina. Arriva in Italia a 18 anni con la Comuna Baires, gruppo teatrale di cui è cofondatore, recitando in più produzioni, dirette da Renzo Casali e Liliana Duca. Con questo gruppo ha cominciato a sviluppare un’arte apolide, a stretto contatto con le molte realtà incontrate in una vita passata per scelta in esilio. Dopo il 1975 crea a Milano il Collettivo teatrale Tupac Amaru, tra gli spettacoli prodotti A Rincorrere il Sole, Ehi, in collaborazione con Danio Manfredini e E tentavano infine di scappare. Dal 1981 al 1990 lavora insieme a Iben Nagel Rasmussen nel Gruppo Farfa e poi nel Odin Teatret nelle vesti di autore, regista e attore. Tre, tra i titoli di questi anni: Matrimonio con Dio e Talabot con la regia di Eugenio Barba e Il Paese di nod, regia e drammaturgia di César Brie. Poi da solo Il Mare in Tasca, Torneranno i miei figlie e con Naira Gonzalez Romeo e Giulietta. A seguito di queste esperienze nel 1991, fonda in Bolivia il Teatro de Los Andes col quale crea spettacoli che partono dalla storia o dai classici, ma calati profondamente nell’attualità: una serie di lavori esemplari destinati a girare il mondo (Ubu in Bolivia, Solo gli ingenui muoiono d’amore, I Sandali del Tempo, Dentro un sole giallo, Fagile, Otra vez Marcelo… l’Iliade, L Odisea).
César Brie partecipa anche ad altre produzioni, come autore o regista: Il cielo degli altri, realizzato in Italia con gli attori del Teatro Setaccio; Zio Vanja di Anton Cechov, di cui cura la regia insieme a Isadora Angelini; Todos los ausentes, realizzato a Santiago del Cile con l’attore Hector Noguera del Teatro Camino; scrive I clienti, con la regia di Giancarlo Gentilucci per Arti e Spettacolo.
Dal 2010 in Italia crea Albero senza Ombra e 120 chili di jazz, Karamazov, Il Vecchio Principe, La Mite, Viva l’Italia, L’avvoltoio.
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INFO E ISCRIZIONE
Tel. 3389345220
Mail: [email protected]
Orari:
Venerdì 2 ottobre: 18-22 h
Sabato 3 ottobre: 10-18 h
Domenica 4 ottobre: 10-18 h
Costo: 250 euro. Riduzione a 200 euro per le iscrizioni ricevute entro il 31 luglio.
N. B. Il seminario è aperto a un massimo di 15 allievi. L’iscrizione è possibile fino a esaurimento posti.